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Vogliono smantellare la tutela dei beni storico-artistici per favorire l’invasione dei dehors

L’audizione alla Camera dei Deputati della “Rete di associazioni per una città vivibile”.

La legge sulla concorrenza, attualmente in discussione alla Camera, conferisce al Governo una delega per il riordino delle disposizioni sui “dehors” (gazebo e tavolini dei locali di somministrazione alimentare) in spazi di interesse culturale o paesaggistico.
Questa delega prevede un sostanziale smantellamento del sistema di tutele delle città d’arte definito dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, poiché negli spazi pubblici di interesse culturale o paesaggistico elimina in via ordinaria la necessità delle autorizzazioni delle Soprintendenze (e degli altri Uffici del Ministero della Cultura) per l’installazione dei dehors!

Le autorizzazioni resterebbero necessarie solo in casi eccezionali, vale a dire per gli spazi “prospicienti i siti archeologici o altri beni culturali immobili di interesse artistico, storico o archeologico eccezionale”.

Ma non basta. Anche la tutela “eccezionale” sarebbe sottoposta a vincoli e condizioni – come la necessità di accettare interventi “compatibili” o l’introduzione del silenzio assenso! – tali da renderla davvero residuale.

vignetta di RAP (Chiara Rapaccini)

La “Rete di associazioni per una città vivibile” RACV, che riunisce una ventina di associazioni e comitati romani (tra cui il nostro) e agisce di concerto con altre associazioni delle principali città d’arte, in un’audizione alla Camera ha denunciato il grave pericolo per il nostro patrimonio culturale e paesaggistico.
I residenti delle città d’arte non rifiutano i dehors in sé (bere un caffè seduti a un tavolino all’aperto può essere piacevole per chiunque), ma la concentrazione sempre più soffocante in aree fragili; con un pesante impatto urbanistico, ambientale, sociale.

È un gigantesco abbaglio pensare che in tal modo si possa sostenere la crescita economica e occupazionale, la quale – come dimostrano gli studi – non può essere affidata prevalentemente allo sviluppo delle attività di somministrazione e ristorazione, altrimenti si entra in una spirale di segno opposto, di declino socioeconomico.

Purtroppo nessuna forza politica ha ancora denunciato la gravità di questo progetto (la forza di lobby dei gestori dei locali sembra soverchiante…).
Ci auguriamo che siano enti e associazioni della società civile a farlo al più presto.

Per leggere il documento presentato dalla RACV alla Camera, clicca qui.

Per vedere la registrazione dell’intervento (a partire da 1h e 26 minuti), clicca qui.

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