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Consiglio del III Muncipio sulla nuova ZTL Fascia verde con l’Assessore comunale Patanè

Venerdì 26 maggio si è tenuto il Consiglio municipale straordinario del III Municipio, dedicato alla delibera del Comune di Roma sulla ZTL Fascia verde che da novembre impedirà la circolazione di quasi 500.000 auto.

Al Consiglio era atteso l’Assessore comunale alla mobilità Eugenio Patanè. La riunione, chiesta da oltre un mese, era stata rimandata proprio per consentire la presenza dell’assessore. Dopo una convocazione inizialmente prevista per le 9 e poi per le 11, l’inizio è infine slittato alle 13,30, ora di arrivo dell’assessore. Come era prevedibile, dopo vana attesa molte delle persone intervenute sono amaramente tornate a casa.

Ai cittadini, inizialmente numerosi, è stato fatto presente che non era possibile interagire con i consiglieri: il presidente del Consiglio municipale Laguzzi si è appellato al regolamento. La procedura seguita, quindi, è stata quella di dare la parola all’assessore Patanè e poi ai consiglieri iscritti a parlare; infine, in deroga, si è concessa la parola anche a chi, tra i pochi cittadini rimasti, avesse in animo di intervenire.

L’Assessore Patanè, dopo essersi scusato per il ritardo con il Consiglio, i consiglieri e il Presidente (ma ci sono sfuggite le scuse ai cittadini…), ritardo dovuto – riferisce – ad impegni istituzionali, ha rivendicato come il provvedimento sulla ZTL sia un provvedimento di natura ambientale e non di mobilità, in quanto proprio la mobilità è una causa e un effetto su cui si deve intervenire.

I toni sono stati accesi, con forti critiche verso quei partiti di opposizione che, per protesta contro il suo ritardo, avevano annunciato di non partecipare al Consiglio (il Movimento 5 Stelle) o di abbandonare l’aula dopo i propri interventi (Fratelli d’Italia, Azione, Gruppo Misto): l’assessore ha addirittura parlato di “pagliacciata” e di “vigliaccheria” nel sottrarsi al confronto.

Patanè ha ribadito quanto affermato in altre occasioni recenti, cioè di essere d’accordo a modificare la delibera, perché il Comune riconosce che il provvedimento rappresenta una difficoltà sociale per tanti cittadini che non possono cambiare la loro auto. La sede per le modifiche sarà il tavolo instituito con la Regione Lazio, tavolo tecnico e non politico. In ogni caso la delibera potrà essere modificata, ma non ritirata, perché è un provvedimento ambientale e di salute, quindi inevitabile.

L’assessore ha citato i dati relativi al maggior numero di automobili a Roma rispetto al numero delle patenti, nonché evidenziato l’elevato numero di auto parcheggiate: lo spazio fisico nella città, a suo dire, si è esaurito.

L’Assessore ha aggiunto che circolano notizie inesatte sulle vetture alimentate a GPL: i Bifuel saranno oggetto di specifica deroga, in quanto misura sociale che permetterà – a coloro che non possono permettersi di acquistare un’autovettura nuova – di poter effettuare una modifica dal costo di “poche centinaia di euro” (in effetti, se dovrà essere introdotta una deroga, significa che le notizie sul divieto erano esatte…).

A seguire sono intervenuti alcuni consiglieri municipali.

Il consigliere Bevilacqua, del Gruppo Misto, prendendo atto della volontà di porre in essere delle modifiche, ha ricordato che con la nuova Fascia Verde in questo Municipio viene precluso l’accesso alla struttura sanitaria di via Lampedusa, l’unica disponibile in assenza di ospedali in zona.

Il consigliere Casamento, del PD, rispondendo alle critiche sul ritardo nella convocazione del Consiglio, ha sottolineato che esistono “tempi tecnici” da rispettare. Nel frattempo la maggioranza ha convocato una commissione congiunta tra lavori pubblici e ambiente, a cui sono stati invitati cittadini, comitati e associazioni, per attivare un confronto e recepire le richieste. Si esprime a favore della transizione ecologica senza lasciare indietro le fasce deboli o svantaggiate: con l’istituzione del tavolo tecnico in Regione ritiene si potrà raggiungere un risultato soddisfacente.

La consigliera Pandolfi, di Azione, ha evidenziato la distanza di questa politica nei confronti dei cittadini: una politica che scrive provvedimenti ideologici come quello della ZTL, immaginando una città senza macchine, ma scaricando il costo della transizione ecologica sui cittadini, peraltro senza nemmeno una perizia tecnica sull’impatto attuale delle sostanze incriminate: PM10 e No2. Ha contestato all’assessore Patanè di parlare di delibera ambientale e di salute pubblica, dimenticando che né la Regione né la Corte Europea hanno mai imposto questa cura da cavallo ai redditi delle famiglie. Ha espresso la sua totale contrarietà al provvedimento, auspicando il ritiro della delibera.

La consigliera Sortino, del PD, ha informato l’assessore che le risultanze di quanto emerso nella commissione municipale congiunta dei giorni precedenti è stato recepito in un documento della maggioranza, che verrà presentato successivamente. Ha affermato che l’inquinamento ambientale incide sulla nostra vita e che ognuno di noi deve farsi carico di mettere in atto qualcosa, modificando e trasformando le abitudini, per la tutela del nostro pianeta. Invita ad una comunicazione più efficace per far meglio accettare la transizione ecologica coniugata con l’equità sociale. Infine ha attaccato le opposizioni, giudicando “intollerabile” la loro assenza in aula.

La consigliera Troiani, di Fratelli d’Italia, nel sottolineare che l’assenza delle opposizioni è anche un atto politico, un atto molto forte e non un atto di “vigliaccheria”, ha ricordato che non si possono chiedere sacrifici ai cittadini quando la carenza dei trasporti e la mancata eliminazione delle barriere architettoniche è sotto gli occhi di tutti. Il presupposto è stridente: Roma non è Amsterdam e con i suoi sette colli non è agevole percorrerla in bicicletta. Servono i mezzi pubblici anche rispetto al turismo. Invece è stato fatto un percorso inverso. Si augura che vengano prese in considerazione tutte le istanze e venga rivisto il provvedimento.

La consigliera Testa, di Roma Futura, ha detto che diritto alla salute e diritto alla mobilità sono due diritti non negoziabili, ma il suo intervento si è incentrato esclusivamente sulla salute pubblica, sulla qualità dell’aria e sui sacrifici necessari.

Ha preso infine la parola il presidente del Consiglio municipale Laguzzi, che ha elogiato gli interventi concreti e costruttivi, stigmatizzando però “una parte dell’aula” che ha esibito una manifestazione scenografica piuttosto che essere presente per proseguire un percorso insieme.

La parola è stata quindi concessa ad alcuni cittadini rimasti, con una riduzione dei tempo a disposizione a causa dei “tempi tecnici”.

Il Presidente della Commissione mobilità dell’Assemblea capitolina Giovanni Zannola, giunto dopo le 14, ha sottolineato l’importanza del confronto con la Regione Lazio e lamentato il fatto che dal Governo arrivino poche risorse alla città di Roma per il potenziamento del trasporto pubblico locale. Ha rilevato anche la necessità di una riforma sullo smart working, che potrebbe essere misura di supporto per una migliore circolazione. Infine ha invitato a non lasciarsi sconfiggere dallo sconforto di una reazione conflittuale della città, perché il percorso intrapreso è l’unica strada per la transizione ecologica.

Ha poi ripreso la parola l’assessore Patanè, lasciando all’aula un documento del Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio “Inquinamento atmosferico e salute – Sintesi degli effetti e focus nel Comune di Roma” e informando che è in programma un massiccio acquisto di mezzi che modificherà il trasporto pubblico. Si andrà in ogni caso avanti con un provvedimento il cui obbiettivo è migliorare la qualità dell’aria e decongestionare la città dalle auto.

Nel portale del Comune è disponibile la registrazione della seduta.

Per parte nostra, non avendo potuto rappresentare direttamente all’assessore Patané le nostre osservazioni, non possiamo che rinviare all’analisi critica sulle questioni legate alla ZTL che abbiamo già pubblicato, in cui evidenziamo, tra l’altro, che non sono pertinenti le ragioni di salute pubblica invocate per giustificare la delibera comunale.

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