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Tavolo sulla movida: avanti, con… timidezza?

Resoconto dell’incontro dell’8 maggio tra cittadini di Città Giardino, gestori dei locali e amministratori.

Mercoledì 8 maggio si è tenuta la nuova riunione del “Tavolo” per affrontare i problemi connessi alla movida a Città Giardino, in particolare il tema delle “strisce gialle” riservate ai residenti (punto principale all’ordine del giorno, in quanto oggetto di una risoluzione approvata in Consiglio municipale pochi giorni prima).

In rappresentanza dei cittadini erano presenti membri dei direttivi del nostro Comitato Salviamo piazza Sempione (che ha presentato la proposta delle “strisce gialle”) e del comitato di quartiere Città Giardino, nonché numerosi altri residenti del quartiere.

Sono intervenuti anche alcuni esponenti dell’Associazione locali di Montesacro.

Per il Municipio, erano presenti i consiglieri Laguzzi, Battisti, Quattromani, Sortino, Rampini, Funghi e Cesarei. A proposito della rappresentanza politica, possiamo già notare che hanno partecipato solo i consiglieri firmatarî della risoluzione a favore delle strisce gialle (mancava solo la consigliera di Azione). E questo è forse già un segnale politico…
Possiamo definire una “coincidenza” l’assenza di tutti gli altri consiglieri e dell’intera Giunta?
Oppure è indice di una scarsa propensione di alcuni politici a confrontarsi direttamente con i cittadini (peraltro in un “tavolo” istituzionale, voluto dallo stesso Consiglio)?
Per parte nostra, ringraziamo gli amministratori che si sono prestati all’ascolto e al confronto.

La prima parte dell’incontro è stata dedicata ad approfondire il tema delle strisce gialle.

Il Presidente del nostro Comitato ha ribadito che si tratta di una misura per nulla singolare, in quanto già applicata in numerose città, e ha cercato di spiegare come siano immotivate le possibili obiezioni (vedi il nostro articolo di presentazione).

I titolari dei locali presenti hanno manifestato le loro “perplessità” al riguardo, senza peraltro manifestare una decisa obiezione.

I politici hanno sottolineato che la loro presenza voleva essere il segno della volontà di affrontare i problemi connessi sulla movida, precisando che nel merito del provvedimento sarà importante ascoltare il parere della Polizia locale, che sarà convocata nelle commissioni consiliari.

Si è poi passati, inevitabilmente a parlare della movida in generale.

Il dibattito si è fatto più acceso (ma sempre civile, sia pure dispersivo) ed è emerso come le posizioni di cittadini e gestori dei locali siano chiaramente divaricate.

I primi hanno denunciato con forza i numerosi problemi derivanti dalla movida, sottolineando che le strisce gialle di cui si parla andrebbero a toccare solo uno di questi problemi.

I gestori si sono arroccati in una difesa del proprio lavoro, sottolineando che se ci sono problemi non sono “colpa” degli operatori commerciali, ma di avventori poco civili (o di qualche gestore poco attento a seguire la linea di responsabilità che l’associazione dei gestori vorrebbe darsi).
In questa autodifesa, peraltro, i gestori dei locali sono caduti in numerose contraddizioni: hanno detto che sono a favore di più controlli della polizia, ma anche che “i controlli già si fanno” (!) e che “non è vero che la sera manchino i posti auto” (!!). Hanno aggiunto che se i problemi non si riescono a risolvere è perché da anni i residenti “chiedono sempre le stesse cose” (chiusure dei locali anticipate, ecc.).
Forse – aggiungiamo noi – il problema non è nelle richieste dei cittadini, ma nel fatto che tali richieste sono restate sempre lettera morta, per l’obiezione degli operatori commerciali…

Ad ogni modo, i nodi sono numerosi e sarà importante affrontarli uno per uno, entrando nel merito.
Con la spinta fondamentale di tutti quei cittadini che non si rassegnano e non ritengono “inutile” rappresentare le proprie istanze.
E con un’assunzione di responsabilità da parte degli amministratori locali, che non potranno all’infinito lavarsene le mani attendendo che spuntino miracolosamente soluzioni gradite a tutti.

Si va avanti, quindi, anche se per ora con una certa “timidezza” della politica (“Adelante, Pedro, con juicio”).

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